Un portale con due pesanti porte in legno permette l’accesso al sentiero verso la gola del Tinazzo; attraversato il piccolo bosco, grazie al comodo sentiero, si giunge ad una parete rocciosa che sembra chiudere la via. In realtà avvicinandosi si scorge un’altissima fessura nella roccia.
Da qui nel corso dei millenni sono passati centinaia di milioni di metri cubi di sabbia e roccia trascinati fino al lago d’Iseo dalla forza impetuosa del torrente Borlezza. L’imponente quantità di detriti e limo hanno formato la penisola su cui sorge il grande insediamento industriale della Lucchini RS.
Due enormi pareti alte più di 40 metri fanno da ali all’ingresso della gola che è visitabile in sicurezza per oltre cento metri per una larghezza variabile da 1 fino a 4 metri.
Un percorso in un territorio che dorme su millenni di battaglie infinite tra le forze dell’acqua e della roccia, modellato da glaciazioni ancestrali ed eroso dallo scorrere impetuoso del torrente Borlezza.